Simpatico, allegro ma anche gustoso. Il Cinquino Majani è un cioccolatino speciale, che ci fa tornare bambini. Per la forma, una piccola automobilina, per l’incarto, ma principalmente perché evoca la nostra infanzia. Un potere che non ha nessun altro cioccolatino! Ce ne sono altri che suscitano allegria come le coccinelle, prodotte da diversi brand, gli animali della fattoria, i personaggi di Halloween, o ancora i piccoli Babbo natale ma nessuno riesce a farci provare la stessa emozione. E poi la Cinquecento è l’auto italiana per eccellenza. Un pezzo di storia del nostro Paese, a cui è legato anche chi non l’ha posseduta. Scartare e gustare un Cinquino secondo me e Anny è più appagante di un qualsiasi altro cioccolatino.
Come la 500 a cui è ispirato, il Cinquino della Majani è una piccola opera d’arte. Un cioccolatino unico al mondo.
Parte della collezione “Fiat” è disponibile in due gusti, al latte e fondente, è ripieno della deliziosa crema Fiat alle nocciole e mandorle che lo rende incredibilmente buono nata dalla capacità imprenditoriale e dall’intuito creativo tipicamente italiano, quello stesso che nel 1911 consentì alla casa Majani di vincere con il cremino classico Fiat a 4 strati il concorso indetto dalla omonima Casa automobilistica in occasione del lancio del nuovo modello Tipo 4.
Il Cinquino nasce nei laboratori dell’antica cioccolateria bolognese che nel 1832 realizzò il primo cioccolato in forma solida, La Sfoglia nera dalla particolare texture friabile. Fondata nel 1796, la Majani, da più di 220 anni realizza prodotti unici selezionando le migliori materie prime, seguendo ancora oggi le antiche ricette e i tradizionali metodi di lavorazione per trasformarle in prodotti unici, secondo la filosofia che si tramanda da generazoni: “from bean to bar” (dalle fave alle barrette). Il cioccolato, infati, viene prodotto partendo dal seme di cacao crudo seguendo il classico ciclo di produzione che inizia dalla spietratura, selezione pulizia delle fave, per giungere alla miscela dei grani di cacao, con peculiarità tradizionali quali la tostatura della fava intera e il concaggio a umido. Un procedimento articolato e costoso, che consente di realizzare prodotti particolarmente genuini, proprio come un tempo, che mantengono inalterata la fragranza delle materie prime esaltate nel prodotto finale. Uno dei motivi che li fa costare un pò più di altri marchi.